- In alto, a destra, sulla parete retrostante il pulpito, i restauri hanno fatto riemergere una lunetta affrescata, che pare raffigurare un paesaggio con abitazioni. Si tratta probabilmente della porzione superiore di una composizione, la cui parte inferiore scomparve per effetto di trasformazioni successive. Il dipinto è riferibile alla fine del XV secolo o all’inizio del seguente e trova un riscontro raffigurativo parallelo sulla parete opposta della chiesa. Entrambe potrebbero aver svolto la funzione di icone rispettivamente degli altari della Madonna delle Grazie (questo) e della Vergine “de consolazione” (l’altro, di fronte), noti già nel XVI secolo e non più in buone condizioni nel 1609.
La lunetta affrescata è posta al di sopra, a sinistra, della finestra che dà luce dall’interno della chiesa al il primo piano del campanile, a destra, invece, sovrasta l’arco di accesso al locale adibito a sacrestia. La decorazione superstite raffigura un fitto nucleo di abitazioni (una Gerusalemme?) ed è riferibile alla fine del XV secolo o all’inizio del seguente. Come si è detto, trova un preciso riscontro con l’altra lunetta, sulla parete opposta della chiesa e potrebbe aver svolto la funzione di porzione superiore dell’icona dell’altare della Vergine “de consolacione”, anch’esso già esistente nel XVI secolo, ma non più in buone condizioni nel 1609. La ricostruzione del campanile, successiva a quest’ultima data, potrebbe aver comportato delle trasformazioni edilizie alla sua base, all’interno della chiesa.
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