Al Lettore STUPISCO! STUPISCO! STUPISCO!
Al LettoreSTUPISCO! STUPISCO! STUPISCO!don Paolo Molteni
Leggi il titolo sul riflessivo e chiediti, con me, a chi dobbiamo il successo e per quali fini ci è dato di
commuoverci così profondamente nell’affidare alle stampe per intero, tutta la serie dei daze?
Un fitto colloquio durato trent’anni, non è cosa dappoco!
La meraviglia non sta nei daze come tali che sono una “piccola cosa”, una semplice trovata, dovuta a
particolari circostanze, quando impellente sentivo l’esigenza di comunicare.
Comunicare al mondo la sapienza del cuore!
Stupisce invece il fatto che essi hanno trovato chi li ha studiati, ordinati, introdotti, commentati con
meticolosità certosina, disponendoli, secondo un ordine particolarissimo, in 14 capitoli perché tutti noi
ne traessimo beneficio.
Questa disposizione anzi è la perla all’interno della meraviglia. Sai perché? Vi trovi, in veste moderna,
quello che i maestri medievali descrivevano come itinerarium mentis ad Deum ossia cammino spirituale
verso il Signore. Penso in particolare a Bonaventura da Bagnoregio. Allora si pensava che i gradini
per salirvi non potevano essere più di sette, perché sette era il numero perfetto. Una convinzione
da rispettare e che il nostro ha mantenuto anzi ha raddoppiato portando a quattordici i gradini, quindi
rendendo la scala, se possibile, doppiamente perfetta!
Facci caso. Cosa ti consiglia il nuovo itinerario? E’ indispensabile avviarsi purificando sensi e cuore per
mettersi in grado di ri-guardare il mondo, scoprirne i segreti, il di più che è oltre. Rivelative quindi epifaniche
sono “le piccole cose”. Alla loro presenza occorre educarsi. Non è affatto semplice. Poi piano
piano, attraverso diverse esperienze che toccano il vivere nelle sue molteplici sfaccettature, giungi alla
Memoria intesa come Icona in cui ti affacci e ti immergi nel mistero della presenza divina. E’ l’Agape,
il massimo del divino che ti è consentito. Non sto a dirti di più. Ti toglierei la gioia di confrontarti con
la proposta dei daze.
Voglio però farti presente che, proprio quando sei alla sommità devi avere acquisito “un modo diverso
di leggere la vita e la storia”. In altre parole, si ricomincia daccapo: per quanto vertiginosa sia l’Agape,
essa non ti sottrae al concreto quotidiano e casalingo che continua a aderirti addosso come pelle.
A questo punto posso agevolmente rispondere alla domanda posta all’inizio: se i daze sfuggono all’oblio
per diventare strumento di umanizzazione e di elevazione spirituale, lo dobbiamo a Marie! Se consideri
che tutti i testi contenuti in questo volume sono suoi, ti rendi conto della mole di lavoro a cui lei si è
sottoposta.
Vorrei parlarti di lei. Preferisco però che tu la conosca direttamente da questi scritti. Infatti la sua vita,
il suo paese, Sauze, la sua esperienza, le sue emozioni di donna, sposa, madre, insegnante sono parte
integrante del suo scrivere. Si riflettono qui abbondantemente.
Mi resta solo lo spazio per una benedizione perché il meglio succeda: la dignità umana sia salva, il bene
comune sia perseguito, le creature si amino, il Vangelo, la sua bellezza e bontà ci giudi.
E, se le cose stanno così, caro lettore, hai nelle mani il mio testamento spirituale.
Sauze di Cesana, San Sicario, Rollières Agosto 2014.